26 ottobre 2012

Tra Galilei e Bertolaso non mettere il naso

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Tra Galilei e Bertolaso non mettere il naso

Licia Satirico per il Simplicissimus
La sentenza del Tribunale dell’Aquila che ha condannato per omicidio colposo plurimo i membri della Commissione Grandi Rischi è stata, a sua volta, giudicata e condannata prima ancora di essere letta. La stampa internazionale grida allo scandalo, accusando la giurisprudenza italiana di posizioni medievali, e Corrado Clini evoca il precedente di Galileo Galilei. Il ministro dell’ambiente si spinge oltre, ipotizzando i contenuti della pronuncia: «se il motivo è che non hanno fatto una previsione esatta del terremoto, questo è assurdo. Spero che l’appello ribalti tutto».
Clini non ha applicato a se stesso il principio di precauzione, spingendosi in una difesa a oltranza degli imputati senza aver ancora letto l’addebito che è stato loro mosso. Soprattutto, senza avere informazioni complete sulla vicenda oggetto di giudizio. Prontamente bacchettato dal presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Clini è stato subito smentito dalle parole pronunciate da Guido Bertolaso pochi giorni dopo la terribile scossa del 6 aprile 2009, oggi riprese dai principali quotidiani: nel corso di una telefonata intercettata per ben noti motivi correlati, l’ex capo della Protezione civile diceva a Enzo Boschi che la verità sul sisma “non si può dire”. Durante la criptica conversazione, Bertolaso ha invitato Boschi a fare «il comunicato stampa con le solite cose che si possono dire sull’argomento». L’importante, a quanto pare, era non parlare della “vera ragione” della riunione pre-sisma della Commissione Grandi Rischi. Boschi, dal canto suo, ha rassicurato Bertolaso, promettendogli un atteggiamento «estremamente collaborativo».
Impossibile non pensare che proprio tra le pieghe dell’atteggiamento estremamente collaborativo e degli inquietanti contenuti della verità negata si celino le dimensioni esatte delle responsabilità penale della Commissione. Non sapremo mai quale fosse la verità innominabile che non poteva essere resa pubblica: se il rischio di una scossa catastrofica o quello del possibile cedimento della diga di Campotosto, se l’imperdonabile sottovalutazione della vita di centinaia di persone o la decisione, altrettanto colpevole, del silenzio.
Una cosa è certa: tra Galileo e la Commissione Grandi Rischi “estremamente collaborativa” c’è un abisso, non solo perché Galilei fu condannato da una Chiesa cattolica tuttora considerata come un valido interlocutore politico, ma soprattutto perché tra scienza e connivenza c’è una differenza abissale. Gli scienziati della Commissione vicina a Bertolaso sono stati condannati per essere stati colposamente complici di un sistema fondato sull’omissione e sulla speculazione, dove i mancati allerta si sono cumulati a case fragili, tendopoli, new town e imprenditori colti da crisi di riso notturne.
Nessun giudice condannerebbe uno scienziato per non aver previsto l’imprevedibile. Il Tribunale dell’Aquila, aderendo a un indirizzo sempre più seguito, ha condannato per non aver previsto il prevedibile: il rischio concreto, probabile, di seri danni alle persone e alle strutture abitative, legato a uno sciame sismico che si manifestava ininterrotto da più di quattro mesi.
Il principio di precauzione si pone forse tra scienza e oscurantismo, ma nella vicenda dei trecentonove morti dell’Aquila il vero problema è la verità oscurata, tradita, occultata da Bertolaso e dalla sua commissione “estremamente collaborativa” di esperti. I giudici dell’Aquila hanno individuato una nuova specie di regole cautelari, fondate sull’etica della responsabilità. Non conosciamo ancora, beninteso, i termini esatti della colpevolezza degli esperti, ma siamo già in grado di valutare l’irresponsabilità di un rischio consapevolmente minimizzato, la subalternità degli scienziati – che ora rivendicano la libertà del sapere – ai diktat della cricca bertolasica. E ancora una volta il paragone cliniano con Galileo è del tutto fuori luogo: la Commissione Grandi Rischi ha abiurato non la scienza, ma la coscienza.

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23 ottobre 2012

Ecco cosa succede se si fa bollire la Coca Cola - video Dopo circa 25 minuti, si ottiene un "caramello" di Coca Cola, a testimonianza dell'enorme quantità di zucchero che contiene Ecco cosa succede se si fa bollire la Coca Cola - video

Ecco cosa succede se si fa bollire la Coca Cola - video

http://www.cadoinpiedi.it/2012/10/23/ecco_cosa_succede_se_si_fa_bollire_la_coca_cola_-_video.htmll

Dopo circa 25 minuti, si ottiene un "caramello" di Coca Cola, a testimonianza dell'enorme quantità di zucchero che contiene.

 Un piccolo esperimento, nemmeno troppo sorprendete se si considera che la Coca Cola, come tutte le altre bibite ad essa simili, contiene acqua e zucchero. Facendola bollire, si ottiene una sorta di caramello nero. A testimonianza della grande quantità di polvere bianca che contiene questa bevanda. Non una scoperta eclatante, basta leggere l'etichetta della bibita. Resta comunque da sottolineare il fatto che spesso il consumatore non ha ben chiara la realtà.

22 ottobre 2012

FILETYPE ***** UNESCO E VIDEO CARNEVALE DI VIAREGGIO


CARNEVALE DI VIAREGGIO  -

ECCO IL DOCUMENTO PRESENTATO ALL’UNESCO

 http://www.viareggiok.it/ecco-il-documento-presentato-allunesco/comment-page-1/#comment-150444

questo e' il video scaricabile dal link riportato sotto  DEL 1989 !!!!!!!


http://iccd.beniculturali.it/paci/iccd/img/schede/283/1_ICBSA_VI_SC259_F1-400R.avi
 DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
  • Tipo di Documento: No definito
  • Genere: documentazione allegata
  • Tipo: Altro formato digitale
  • Autore: D’Errico R. - Rinaldi G.
  • Ente Proprietario: MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
  • Titolo: Carnevale di Viareggio
  • Collocazione: ICBSA_VI_SC259_F1-400R
  • Codice Identificativo: ICBSA_VI_SC259_F1-400R_1
  • Note: preview del corredo fotografico originario di 400 fotografie e video
  • Data: 1988/00/00
  • Scarica il filmato 

 http://iccd.beniculturali.it/paci/iccd/cards/view/283

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Quel lavoro e quella scheda sono stati superati, nel corso degli anni". Insomma, il video della candidatura, come il dossier, non è al momento consultabile.""

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come ricercare nel www


filetype:pdf "carnevale di viareggio candidatura unesco"

  filetype:doc carnevale di viareggio candidatura unesco

 filetype:jpg "carnevale di viareggio candidatura unesco"

  filetype:txt carnevale di viareggio candidatura unesco

18 ottobre 2012

CHE NOTIZIE... :(



CHE NOTIZIE…..   :(

L’orgoglio de noantri, che l’avemo votata. Contromano con l’auto blu per comprarsi le scarpe. La moralista a ore, quella che li mando a casa io. Renata Polveroni.

La buona notizia è che la Polveroni non ha più il conto in rosso, come ha blaterato da Floris. Visto che può comprarsi le scarpe siamo felici per lei.
Strano comunque che la Polveroni sia andata contromano, in Italia si viaggia sulla destra, per una volta è andata a sinistra. Appunto contromano, come dicono i camerati.

http://slasch16.wordpress.com/2012/10/18/lorgoglio-de-noantri-che-lavemo-votata-contromano-con-lauto-blu-per-comprarsi-le-scarpe-la-moralista-a-ore-quella-che-li-mando-a-casa-io-renata-polveroni/

 

Afghanistan: contractor ubriachi e drogati - video shock

Un gruppo di mercenari che lavorano per le forze di Sicurezza statunitensi ubriachi e drogati. Il video divulgato dalla ABC

Un video girato a Kabul, mostra un gruppo di mercenari che lavorano per le forze di Sicurezza statunitensi ubriachi e drogati. Il filmato, divulgato dalla Abc, sta scuotendo l'America. Mostra due dipendenti della società della Virginia, Jorge Scientific, che ha vinto un appalto da 47 mln di dollari per la sicurezza in Afghanistan e per istruire le forze di polizia locali. Il video è stato consegnato alla rete da due ex dipendenti della società. La Jorge Scientific ha annunciato provvedimenti e l'esercito un'inchiesta interna.

http://www.cadoinpiedi.it/2012/10/18/afghanistan_contractor_ubriachi_e_drogati_-_video_shock.html

 

 

 


11 ottobre 2012

Video shock a “Chi l’ha visto”: bimbo di Padova prelevato a forza dalla polizia

lhttp://www.tzetze.it/2012/10/video-shock-a-chi-lha-visto-bimbo-di-padova-prelevato-a-forza-dalla-polizia.html


Video shock a “Chi l’ha visto”: bimbo di Padova prelevato a forza dalla polizia
11 ottobre 2012

PADOVA / Le sequenze drammatiche del video andato in onda nella puntata di mercoledì sera a “Chi l’ha visto” mostrano un ragazzino di 10 anni, vestito di blu, trascinato a forza da due agenti. Lontano dai compagni di classe con cui credeva di trascorrere l’ennesima giornata tra i banchi. Diviso tra l’autorità dei poliziotti e la stretta dei parenti che cercano di evitare che il loro ragazzino sia caricato sull’auto e portato via.
Un video shock, girato da una parente del ragazzino, e spedito alla redazione della trasmissione di Rai Tre. Episodio che nel giro di pochi minuti diventa un caso. Nelle immagini si vede il ragazzino trascinato contro la sua volontà mentre urla di voler restare con la madre.
A quanto pare il ragazzino, che frequenta una scuola dell’Alta Padovana, per volere del giudice è stato sottratto alla potestà della donna da tempo in lotta con il marito. A farne le spese il bimbo di 10 anni che ha opposto resistenza con ogni sua forza inutilmente.
A quanto pare dopo ripetuti e inutili tentativi di sottrarre il minore alla madre, mercoledì mattina l’ultimo round. Gli agenti intervenuti a scuola avrebbero fatto uscire dalla classe tutti i compagni, lasciando solo il ragazzino. Lui, impaurito e per nulla convinto a seguire gli agenti, si è anche aggrappato al banco per evitare di essere trascinato via.
La battaglia tra i grandi che ha sconvolto la vita di un ragazzino e scatenato la rissa al di fuori dell’istituto. Alcune parenti della madre infatti sono intervenute per fermare gli agenti. Un’altra filmava l’intera scena. In collegamento telefonico un genitore, che ha assistito alla scena, ha raccontato l’accaduto. Furioso che il tutto, per di più, sia avvenuto davanti agli occhi di altri alunni.


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Video shock: "io sono un ispettore, lei non è nessuno"